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Armiliato sings Puccini (DECCA)

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16.90

Tracklist:
1. Orgia, chimera (Edgar)
2. Ecco la casa... Torna ai felici dì (Le Villi)
3. Tra voi, belle, brune e bionde
4. Donna non vidi mai (Manon Lescaut)
5. Ah! Manon, mi tradisce (Manon Lescaut)
6. Ah! Guai a chi la tocca!... No, pazzo son! (Manon Lescaut)
7. Che gelida manina (La Bohème)
8. Recondita armonia (Tosca)
9. E lucevan le stelle (Tosca)
10. Addio, fiorito asil di letizia e d’amor! (Madama Butterfly)
11. Avete torto... Firenze è come un albero fiorito (Gianni Schicchi)
12. Hai ben ragione (Il Tabarro)
13. Io voglio la tua bocca... Folle di gelosia (Il Tabarro)
14. Una parola sola... Or son sei mesi che mio padre morì (La Fanciulla del West)
15. Ch’ella mi creda libero e lontano (La Fanciulla del West)
16. Non piangere, Liù (Turandot)
17. Nessun dorma (Turandot)

Reviews
“...Nel corso degli anni Armiliato ha maturato una voce da tenore lirico spinto, alla quale ha tolto le asprezze degli esordi attraverso un continuo lavoro di lima. Dispone oggi di uno strumento impostato con eccellente tecnica, appoggiato sul diaframma proiettato in alto ed in avanti, così da assicurare al suono forza e risonanza. Ha piegato la voce al canto legato, che sa alternare, dove occorre, alla declamazione. Dispone di ampia forchetta dinamica che gli permette di passare dal fortissimo al piano con naturalezza e di sfoggiare la mezzavoce...Armiliato fila il suono con arte magistrale e in corrispondenza di “veli” ci offre un esempio di autentica mezzavoce, una delle più belle che si siano ascoltate in questi decenni”.
L’Opera, Giancarlo Landini

“Armiliato è ammirevole: lavora di bulino sul fraseggio dosando dinamiche e colorite per scansare sempre…il facile spampanarsi melódico che finisce col rendere tutte uguali figure viceversa asssai diverse tra loro...il differente peso impresso a consonanti che “cantano” senza interrompere il fluire della linea, e a vocali che si allargano ma senza gonfiarsi, traduce l’ottima dizione in accenti vari, chiaroscurati ma senza cadute nel manierismo calligrafico. Un tenore che non ha mai smesso di crescere, perfezionando sempre di più la tecnica e rifinendo il fraseggio: non è che ce ne siano poi tanti, di tenori così, nell’universo mondo”.
Classic Voice